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Una lingua è sì governata parzialmente da regole, ma è fatta anche di un vasto numero di espressioni fisse e semifisse - "come va?", "a proposito", "mi dispiace veramente che", "quello di cui avrei bisogno è" - che vengono richiamate in modo globale, senza ogni volta rimontarle pezzo a pezzo, per potersi esprimere fluentemente. Uno dei meriti dell'approccio lessicale è aver richiamato l'attenzione su questa dimensione della lingua. Diane Larsen-Freeman, (un'intervista; un video), figura di rilievo nel campo dell'acquisizione delle lingue seconde, pur riconoscendo che una lingua presenta una quantità enorme di tali espressioni prefabbricate, si domanda se occorra insegnarle esplicitamente e soprattutto come. Il rischio è a suo avviso che si finisca col riproporre dei frasari, ricchissimi e aggiornati quanto si vuole, ma pur sempre dei frasari da mandare a mente. Domande importanti che meritano risposte concrete. Proponiamo qui due attività "lessicali" tratte dal recente "Magari", corso di livello intermedio e avanzato edito da Alma Edizioni. La prima attività è orientata a richiamare l'attenzione degli studenti su alcune espressioni fisse tratte da una conversazione. La seconda attività è un gioco a coppie in cui si improvvisano dialoghi, in situazioni date, cercando di utilizzare espressioni fisse nel modo più corretto e adeguato. La procedura di entrambe le attività è applicabile ad altri elementi lessicali.
È possibile scaricare il file PDF dell’unità e i relativi brani audio: brano 1; brano 2.
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I contenuti di questo numero di Officina.it sono a cura di Leonardo Gandi e Annarita Zacchi. Disegni: Sebastiano Onano e Cristiano Senzaconfini. Coordinamento: Carlo Guastalla e Euridice Orlandino.
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