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numero 7 | aprile 2008
Ripartire dal lessico
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Ripartire dal lessico
“Ripartire dal lessico” è un titolo che intende riflettere le voci cui si è pensato di dare spazio in questo numero.

In linea con l’approccio umanistico-affettivo di cui è uno dei principali sostenitori, Mario Rinvolucri, nell’intervista, suggerisce di costruire esperienze in cui gli studenti possano fare incontri “memorabili” con le parole. Uno dei modi per fare sì che ciò avvenga è che le parole non siano incontrate nei loro valori puramente referenziali, ma soprattutto in quelli sensoriali e affettivi, come degli “amici”. Si potrebbe dire che “ripartire dal lessico” è dunque, in questa prospettiva, un invito a ravvivare l'insegnamento linguistico, a inserirvi, anche, un senso dell'inatteso, delle "stranezze".

La recensione si occupa di Lessico. Insegnarlo e impararlo di A. Corda e C. Marello, un testo che passa in rassegna alcuni dei principali temi relativi all'insegnamento e all'apprendimento del lessico e propone al lettore numerosi spunti di riflessione.

L’articolo* di Michael Lewis, il più noto sostenitore del cosiddetto “approccio lessicale”, riprende l’idea piuttosto comune che il lessico debba ricevere una maggiore attenzione nell’insegnamento linguistico. Solo che l’autore non pensa, come molti, che il lessico siano le singole parole (da cui, per esempio, le famigerate “liste”, più o meno organizzate). Il lessico sono piuttosto le espressioni fisse o semifisse, le formule idiomatiche, le collocazioni, insomma l’insieme di “blocchi” prefabbricati di parole che, a suo avviso, rappresentano un vera o propria dimensione costitutiva della lingua, come e più della grammatica. Lewis ci invita dunque a “ripartire dal lessico” per imprimere un’autentica svolta al modo di guardare alla lingua e di insegnarla.

Nella sezione didattica si possono scaricare due attività ispirate all’approccio lessicale, tratte da "Magari" di Alma Edizioni: l'analisi di alcune espressioni fisse presenti in un testo orale, un gioco per il loro reimpiego controllato.

Buona lettura.

* Già apparso, in inglese, in “Babylonia”, 3 (dedicato interamente al “Lexical Approach”), 2005, pp. 7-10
Le parole non sono etichette da appiccicare a oggetti e concetti, sostiene M. Rinvolucri. Se le insegniamo come liste di puri significanti e non come catalizzatori di sensazioni ed emozioni soggettive, imparare una lingua resta il regno della freddezza scolastica. Un invito a scoprire un mondo di immagini e rappresentazioni sensoriali attraverso il lessico.
Le parole nuove si imparano deducendone il senso dal contesto e facendo “altro”, utilizzandole cioè in relazione a situazioni specifiche. Il libro di C. Marello e A. Corda, corredato da numerosi spunti di riflessione e proposte di attività, rappresenta lo "stato dell'arte", in una prospettiva italiana, sull'insegnamento e apprendimento del lessico.
“Occorre spostare la pratica didattica dal vocabolario e dalla grammatica verso il lessico e verso un nuovo modo di guardare al testo, con occhi lessicali, perché è proprio grazie al lessico che si crea il significato”. M. Lewis indica agli insegnanti quali cambiamenti profondi introdurre nel loro modo di insegnare.
Costruire attività didattiche ispirate all'approccio lessicale per verificare la reale portata delle sue ambizioni innovative: analizzare testi alla ricerca di espressioni fisse, giocare a interpretarle nella maniera appropriata.